John Hejduck

22.00

Edited by Lamberto Amistadi, Ildebrando Clemente.

Publication date: 2015
Size: 21×25
Pages: 112
ltalian and English text

ISBN: 88-98262-30-4 Categorie: , , Product ID: 1575

Descrizione

Summary:
Giuseppina Scavuzzo, John Hejduk o la passione di imparare
Michael Hays, Encounter
Lamberto Amistadi, Convenzione e simboli della New England Masque
Ildebrando Clemente, Hejduk impossibile

John Hejduk (N.Y. 1929 – N.Y. 2000) è stato uno dei più originali architetti americani del ‘900. Il corpus della sua opera include progetti, pitture, poesie, disegni, illustrazioni di libri, testi critici e teorici raccolti in libri concepiti essi stessi come opere d’affezione. Conosciuto soprattutto per le sue riflessioni teoriche sull’architettura e la città, è stato direttore della Cooper Union di New York per venticinque anni, dove ha ispirato generazioni di giovani architetti non solo americani. Hejduk è rimasto a lungo lontano dalla pratica professionale, concentrando i suoi sforzi su veri e propri progetti teorici, sviluppati in numerosi disegni, espressione di una rigorosa poetica personale.
La sua opera mostra una varietà stilistica unica, che combina una sapiente conoscenza delle forme geometriche di base e un biomorfismo elementare con le variazioni tipologiche e i caratteri delle forme storiche della città.
Ha costellato la sua opera e i suoi disegni di angeli, demoni, animali e macchine, in un gioco di metamorfosi e trasfigurazioni, in cui l’architettura assume il ruolo di un santuario per l’arte, la cultura e lo spirito dell’uomo.

John Hejduk (N.Y. 1929 – N.Y. 2000) was one of the most original american architects in the 1900s. The corpus of his work includes projects, paintings, poems, drawings, illustrations, critical theoretical essays collected in books and conceived as works of art. Especially known for his theoretical ideas on architecture and the city.
He was the director of Cooper Union in New York for 25 years, where he inspired generations of young architects, not only american. Hejduk largely abstained from conventional practice, focusing instead on real theoretical projects, developed in several drawings, expressions of a personal rigorous poetic.
His works have a unique stylistic variety which combine a vast knowledge of basic geometrical shapes and elemental biomorphism, with typological variations and the characters of the historical form of the city. He studded his work and drawings with angel, demons, animals and machines, in a game of metamorphosis and transfiguration where architecture takes on the role of sanctuary for art, for culture and for the human spirit.