Dove va l’urbanistica

26.00

Gli urbanisti rispondono alle domande sul futuro della loro disciplina

A cura di Daniele Vannetiello

Con un testo di Françoise Choay

 

Pagine: 96. Formato 24,5×32,5 cm

Illustrazioni in bn.

Data di pubblicazione: 2011

 

ISBN 978-88-88149-81-3

ISBN: 978-88-88149-81-3 Categorie: , Product ID: 2513

Descrizione

Interventi di: AGOSTINI, BERDINI, BRENNA, BUDINI GATTAI, CANNAROZZO, CERVELLATI, CHOAY, CONSONNI,

DI PIETRO, INNOCENTI, LO OICCOLO, MAFFEI CARDELLINI, MAGNAGHI, MARSON, MASSA, MICARELLI, MORANDI, PIZZIOLO, RIGNANESE, ROSSI DORIA, ULIVIERI, ZOPPI

 

Nel presente quaderno monografico di Aión dedicato al progetto urbano e territoriale, si raccolgono testimonianze di numerosi e qualificati autori che nel loro insieme rappresentano una sezione significativa della riflessione disciplinare.

Molti sono i temi affrontati e da molteplici angolature.

Un primo tema esplicitamente presente in molti contributi o soltanto sotteso, è il rapporto che il progetto intrattiene col patrimonio naturale e culturale o, sinteticamente, col patrimonio territoriale. Di fronte alle tendenze in atto verso l’anomia e l’isotropia territoriale, che accelerano il destino entropico del pianeta, la conservazione dell’insediamento umano storico, disperso e concentrato, e della campagna, così come dei boschi, dei castagneti, dei pascoli, ma anche delle paludi, dei fiumi, degli arenili, è ritenuta utile, oltre che allo svolgimento del ruolo memoriale caro alla Choay, a supportare l’individuazione del codice genetico del mondo fisico in cui viviamo, alla conoscenza delle regole profonde che hanno portato alla sua conformazione, per organizzarne al meglio la manutenzione, il recupero-ripristino, la trasformazione consapevole o la rigenerazione, fino alla reinvenzione. Ne deriva la necessità di riappropriarsi delle competenze tecniche a ciò necessarie – dell’ars aedificandi del territorio come opera d’arte e di scienza – sia relativamente alla capacità costruttiva, sia, disciplinarmente, alla capacità di disegnare la città e il suo territorio e le trasformazioni auspicate.

Dall’Introdizione di Daniele Vannetiello