Volti e figure

80.00

Il ritratto nella storia della fotografia

Con traduzione in inglese del saggio introduttivo

a cura di Linda Pagnotta

Introduzione di Marco Fagioli

 

Pagine: 468. Formato 24×28 cm

Ill. a colori e b/n di quadricromia

4200 fotografie, 1800 riproduzioni, 800 fotografi

Data di pubblicazione: 2009

ISBN: 978-88-88149-54-7

ISBN: 978-88-88149-54-7 Categorie: , Product ID: 2271

Descrizione

Eppure la fotografia, così come la pittura e la scultura, non è un linguaggio; a questo proposito rimane illuminante la definizione che Barthes ha dato della fotografia: “Senza dubbio l’immagine non è il reale; ma quantomeno l’analogon perfetto […] Appare così lo statuto particolare dell’immagine fotografica: è un messaggio senza codice”. E messaggi senza codice “sono tutte le riproduzioni analogiche della realtà: disegni, dipinti, cinema, teatro”. Queste riproduzioni analogiche “comportano due messaggi: un messaggio denotato, che è l’analogon stesso, e un messaggio connotato, che è il modo in cui la società fa leggere, in una certa misura, ciò che essa pensa in proposito”.

Il ritratto fotografico offre dunque la doppia possibilità del riconoscersi e del negarsi, quel trovarsi “di fronte a se stessi come ad un oggetto” così come “di fronte a un altro”. Ed è proprio a questo “altro” che noi siamo per noi stessi che la fotografia conduce l’occhio di chi guarda: è come se una finestra si aprisse immediatamente per poi richiudersi, in quella nostra profonda natura di “oggetto” che in noi abbiamo. (Dall’Introduzione di Marco Fagioli)