Il progetto del polo per l’infanzia

26.00

Sperimentazioni architettoniche tra didattica e ricerca

Enrico Prandi

 

Pagine: 180. Formato 22×22 cm

Illustrazioni col. e b/n

Data di pubblicazione: 2018

ISBN 978-88-98262-69-4

ISBN: 978-88-98262-69-4 Categorie: , Product ID: 2238

Descrizione

Il libro nasce da un’esperienza progettuale condotta nell’arco di un triennio (dal 2015 al 2017) sul tema della costruzione di un Polo dell’infanzia all’interno del Campus universitario di Parma. Di quell’esperienza di progettazione, “allargata” (agli studenti e ai docenti), “condivisa”, perché ricca di momenti di discussione e restituzione a più livelli (anche attraverso una mostra didattica), “multidisciplinare”, perché ha coinvolto un gruppo di ricerca composto da docenti esperti in pedagogia, psicologia, neuropsichiatria infantile e pediatria, questo libro ne è il racconto, la narrazione. Non solo l’esito di un semplice laboratorio progettuale, che a Parma si svolge – fin dai tempi della fondazione della Facoltà di Architettura nel 1999 – in maniera coordinata secondo principi di condivisione di obiettivi progettuali e verifica degli stessi, ma l’esito di un percorso articolato che attraversa momenti ed occasioni diverse di confronto/raffronto sulla linea didattica, di ricerca e di terza missione. Il libro è anche il tentativo di sistematizzare l’esperienza di insegnamento del progetto iniziata in apprendistato al Politecnico di Milano e proseguita a Parma (passando per Venezia). Un’esperienza pluriennale (quasi ventennale) come sommatoria di esperienze teorico-pratiche tutte nel settore del progetto di architettura e di città a cui si è sommata l’esperienza di riflessione teorica sul progetto effettuata attraverso la politica editoriale impressa alla direzione della rivista scientifica internazionale ad accesso aperto «FAMagazine. Ricerche e progetti sull’architettura e la città». Ciò anche, nel tentativo di lasciare un’impronta nella costruzione della Scuola di architettura di Parma che, creata nella consapevolezza del ruolo centrale della progettazione/composizione (con Carlo Quintelli tra i promotori e Guido Canella nel Comitato Ordinatore), a quasi vent’anni dalla nascita, ha bisogno di un atto riflessivo e rifondativo che ne caratterizzi ulteriormente l’identità.